Ieri ho vissuto un’esperienza emozionante.
Il gruppo di catechismo di Diego ha organizzato una visita presso l’Istituto per Ciechi di Milano per la mostra “Dialogo nel buio”.
Io e il “mio ragazzo” abbiamo aderito all’iniziativa seppur nutruendo diversi dubbi di effettuare questo percorso completamente al buio senza neanche una piccola lucina. Non nascondo che un po’ di paura l’avevo ma confidavo sul fatto che non potesse essere una cosa pericolosa e saremmo stati aiutati nel momento del bisogno. La paura è passata quasi subito ad inizio percorso. La nostra guida, un non vedente, ci ha fatto sentire subito a nostro agio accompagnandoci in diversi ambienti e facendoci scoprire attraverso gli altri quattro sensi quello che ci circondava. Il percorso dura un’ora e un quarto e se può sembrare un periodo lungo da passare al buio, vi assicuro che mentre si percorre il tragitto non ci si accorge del tempo che passa. L’ultimo ambiente visitato è il bar, anche questo completamente al buio, con un barista non vedente che prepara caffè e gestisce le ordinazioni.
È stata un’esperienza che mi ha profondamente toccata, non si immagina come possa essere una vita al buio se non provando. Mentre percorrevo l’itinerario continuavo a ripetermi mentalmente che quella era la condizione in cui chi non vede deve affrontare la vita ogni giorno. Particolarmente mi ha molto colpita l’ambiente cittadino e di come i suoni di tutti i giorni come le auto e i lavori stradali, possano confondere in mancanza della vista e basandosi sull’udito. Sono felice di aver condiviso questo momento con mio figlio, in una età dove iniziano pseudoribellioni preadolescenziali e non sempre si ha rispetto verso gli altri, questa giornata gli ha insegnato come possa essere diversa la vita di ognuno ed avere rispetto di tutti.
In fin dei conti non posso che consigliarvi di provare questa esperienza, adulti e bambini, non bambini sotto i cinque anni. Oltre alla mostra vengono organizzati degli eventi speciali e c’è la possibilità di prenotare cene e aperiviti al buio per vivere un’esperienza dei sensi che lascia il segno nel cuore e nell’anima.
“Non occorre vedere per guardare lontano”.